Questo ragionamento è ovviamente corretto, ci tengo a specificare che non voglio demonizzare il lavoro da dipendente, il fatto è che quando lavori su larga scala gerarchica, anche se hai titoli ed onorificenze, sei sempre un sottoposto, con tutti gli svantaggi del caso. Alla fine sei un pezzo di "produzione di massa" o "della produzione di massa".simone ha scritto:Tuttavia c'è un aspetto che non è stato preso in considerazione ma,a mio avviso, è fondamentale.
Non stiamo parlando di scegliere se mangiare una pizza o una pastasciutta ma di una cosa estremamente importante come è il lavoro.
E tra il lavoro dipendente od in proprio. La differenza è enorme per il motivo molto semplice che noi tutti abbiamo particolari attitudini.
Cè chi non è mentalmente e fisicamente predisposto per il lavoro dipendente(per esempio io) e chi non è proprio in grado di svolgere un'attività in proprio.
Già il fatto di poter scegliere è assolutamente positivo, quanti purtroppo devono svolgere un lavoro che non piace o che addirittura odiano (vuoi per il tipo di mansione, vuoi per l'orario, vuoi per l'ambiente), ed in questo caso la qualità della vita diventa decisamente bassa.
Per questo la scelta, secondo me, deve assolutamente prendere in considerazione prima di tutto la propria disponibilità e capacità in un senso o nell'altro.
Onestamente, per quanto mi è capitato di vivere finora, preferisco di gran lunga i lavori portati avanti da team piccoli di gente scelta con cura. Questo aspetto del lavoro lo vivo come il reclutamento in un esercito. Preferisco essere in prima linea in un team scelto, piuttosto che fare parte dell'accozzaglia. Non che mi gasi più di tanto fare parte di un'elite, è solo che trovo insopportabile dover spiegare dei concetti base ogni santo giorno ... sempre per tornare al discorso capra/pecora o qualunque altra definizione sgarbiana.