L'innalzamento dei costi di gestione e R&D sta colpendo non solo le FAB, ma anche i produttori Fabless, sempre più esposti ad un assioma molto pericoloso: gli utili per chip venduto si stanno abbassando spaventosamente (basti vedere il mercato dei SoC per Tablet e Smartphone), mentre le spese di R&D per questi stessi chip si stanno alzando vertiginosamente.
Questa situazione impone alle diverse aziende un'unica via d'uscita: vendere quanti più chip possibile, ed al contempo poter riutilizzare i propri IP (Intellectual Property) in quanti più prodotti possibile. Poiché nessuna azienda attualmente può portare a termine questa missione in solitaria (no, neppure Intel), il 2015 potrebbe passare alla storia come l'anno che ha visto il maggior numero di acquisizioni/fusioni nella storia del mercato IT. Il “Mid-Year Update to The McClean Report”, discusso in questo articolo su Design & Reuse, riporta: “In many ways, 2015 has become a perfect storm for acquisitions, mergers, and consolidation among major suppliers, which are seeing sales slow in their existing market segments and need to broaden their businesses to stay in favor with investors. Rising costs of product development and advanced technologies are also driving the need to become bigger and grow sales at higher rates in the second half of this decade. The emergence of the huge market potential for the Internet of Things (IoT) is causing major IC suppliers to reset their strategies and quickly fill in missing pieces in their product portfolios”.
La Cina, uno dei mercati principali di questi nuovi prodotti, tenterà sfruttare la situazione che si è venuta a creare al fine di saltare le tappe e far giungere le proprie aziende alla pari tecnologicamente con quelle occidentali, grazie alla repentina, e non prevista dagli analisti, trasformazione del mercato IT: “China’s ambitious goal to become self-sufficient in semiconductors and reduce imports of ICs from foreign suppliers has also launched a number of acquisitions by Chinese companies and investment groups”. Di questo trend ce ne siamo accorti grazie ad Intel ed alle sue politiche di stretta alleanza con numerose aziende cinesi, come Spreadtrum e RockChip.
Poiché questo sarà un andamento che potrà andare solo in crescendo nei prossimi anni (nei primi 7 mesi del 2015 ci sono state acquisizioni per oltre 70 mld di dollari), potremmo assistere alla nascita di colossi informatici di proporzioni bibliche.