Per chi non lo sapesse, la Tsinghua Holdings è una società multimiliardaria attiva nel mercato informatico e controllata dal Governo cinese, la quale è stata fondata da una branca della Tsinghua University. Proprio per questa origine, la società ha disponibilità economiche praticamente illimitate, e nel corso degli ultimi anni ha saputo intessere importanti collaborazioni. Dopo aver acquistato Spreadtrum, la seconda azienda produttrice di SoC cinese, ha poi stretto tramite questa un'importante partnership con Intel per lo sfruttamento dell'ISA x86 (avvenimento di rilevanza epocale, in quanto è da oltre un decennio che Intel ha chiuso le porte a società esterne alla propria architettura). Tramite un'altra società controllata, Unisplendour, ha acquistato il 15% di Western Digital.
Queste scelte sono state fatte per velocizzare l'acquisizione di Know-How da trasferire alle aziende di casa, sfruttando la sete di denaro delle compagnie occidentali, le quali schiave degli indici azionari e degli investitori devono produrre utili sempre maggiori. Poiché il mercato cinese è attualmente il più importante al mondo, molto intelligentemente la Cina sta sfruttando la situazione: in cambio di vantaggiosi contratti per la commercializzazione e la realizzazione di prodotti, chiede in cambio le conoscenze tecniche (con le buone, o con le cattive … basti vedere come ha gestito la faccenda con Qualcomm).
Così, dopo aver stretto collaborazioni con Intel (CPU) e Western Digital (HDD), senza dimenticare le altre collaborazioni tra SMIC e IBM per la tecnologia FinFET, e tra Imagination Technologies – MIPS – con l'ICT, il Tsinghua Unigroup (controllata di Tsinghua Holdings) sta cercando la preda adatta nel settore delle NAND Flash e delle DRAM. Il primo obiettivo che è stato scelto è Micron, ma l'accordo sembra ben lontano dal realizzarsi: il Governo degli Stati Uniti ha messo il veto, ed inoltre le tecnologie di Micron sono sviluppate in collaborazione con Intel. La dirigenza di Micron non può decidere anche per Intel.
Nel mirino del Tsinghua Unigroup sono entrate allora SanDisk e Toshiba, quest'ultima in leggere difficoltà economiche/legali: “China is aware that reaching an agreement with Micron to partner in the NAND flash field will be difficult, since Micron does not solely own its memory process technologies. Technologies held by Toshiba and SanDisk have therefore become a new target, the sources identified. Acquiring either Toshiba's memory business or SanDisk's will enable Tsinghua Unigroup to gain access to their technology and product portfolios, and raise China's self-sufficiency rate for ICs, the sources noted” (Fonte).
Nel caso il Tsinghua Unigroup dovesse entrare in grande stile in una di queste due compagnie, il peso della Cina nel settore IT si farà sempre più ingombrante, in quanto farebbe un enorme passo avanti per giungere alla piena autonomia. Una volta raggiunta, perché dovrebbe acquistare prodotti dall'estero per coprire il fabbisogno interno, in perenne aumento?