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Al pari del suo predecessore, anche i nuovi dissipatori della serie Liquid Freezer II 240 Arctic risultano compatibili con tutti i socket Intel attualmente disponibili in commercio, quindi 1366 e 775 esclusi, ed unicamente con il socket AM4 per quanto riguarda AMD, escludendo dunque tutto quel che è stato commercializzato prima di questo insieme alle CPU Threadripper.

Per quanto riguarda la variante da 240 in prova, Arctic raccomanda di utilizzarlo con CPU dal TDP pari a massimo 300 Watt.

Il design che lo caratterizza da l'impressione di un prodotto estremamente minimale ma al contempo aggressivo di primo impatto, complice la totale assenza della retro-illuminazione RGB di alcun tipo, insieme a quel tocco futuristico offerto dall'insolito blocco waterblock+pompa e ventola supplementare.

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I tubi di connessione tra radiatore/pompa/waterblock, avvolti da una calza protettiva, hanno un diametro esterno di 12.4mm, interno 6.0mm e lunghi circa 40cm; questi risultano abbastanza flessibili e resistenti, oltre che difficili da strozzare.

Il radiatore, realizzato in alluminio e di colore nero, ha un aspetto piuttosto "spigoloso", che ricorda molto da vicino i performanti modelli in rame degli impianti a liquido custom. La trama della serpentina è abbastanza fitta, le sue dimensioni sono pari a 277x120x32mm (Contro i classici 27mm circa di spessore) e vi sono i giusti fori per realizzare una configurazione push-pull a 4 ventole.

Arctic ha deciso pre-installare le due ventole fornite in bundle (Vedi a fondo pagina per maggiori informazioni) ed inoltre collegarle direttamente al sistema di alimentazione/gestione della pompa.

In questo modo si ottiene un sistema già pronto all'uso, che necessita solo di essere avvitato al case (Nel caso in cui non si voglia spostare la disposizione delle ventole) ed alimentato/gestito da un semplice cavo a 4-pin (Addio ai soliti cavi sparsi sul retro ed in giro per il case).  

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La vera ciliegina sulla torta di questo dissipatore è senz'altro il waterblock, realmente diverso dalle comuni soluzioni attualmente disponibili in commercio. La pompa utilizzata per dar vita a questo AiO è stata progettata da Arctic, che ha preferito non utilizzare le più comuni soluzioni di Asetek, ed a questa è stata accoppiata una piccola ventola da 40mm (Che opera in un range compreso tra i 1.000 ed i 3.000RPM).

Inudibile durante l'utilizzo e capace di buttare aria su tre lati, il compito di questa soluzione è quello di portare aria alla sezione di alimentazione delle motherboard (Le quali, sopratutto nel caso in cui si utilizzi un comune AiO, non ricevono aria in alcun modo se non quella proveniente dalle ventole del case, sempre che vi sia un sufficiente flusso d'aria).

Non si tratta certo di una "killer-feature", dato che comunque la quantità di aria che può muovere questa ventolina è ovviamente limitata, ma è sicuramente qualcosa di diverso e di apprezzato perchè comunque utile, che può far la differenza sopratutto nei case dove l'aria non è mai troppa (Pensate ad esempio alle soluzioni ITX, la motherboard ne gioverà sicuramente!), oppure nel momento in cui si utilizza una CPU abbastanza energivora, magari anche in overclock.

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N.B. Su questo prodotto non è presente alcun tappo esterno dedicato all'eventuale refill del liquido, ergo non è possibile effettuare alcuna manutenzione/modifica in maniera semplice, bensì è necessario smontare il waterblock.

Tutto ciò ha fatto ovviamente lievitare le dimensioni complessive del blocco, realizzato interamente in materiale plastico di colore nero con finitura opaca, che raggiungono i 98*78mm. Dando uno sguardo alla base del sistema, è possibile notare come anche il cavo di connessione della ventolina da 40mm raggiunga la pompa interna.

La base di contatto con il processore è realizzata interamente in rame, la cui superficie è stata leggermente abrasa per da offrire un maggior "grip" della pasta termica che la connette al processore.

Le sue dimensioni sono pari a 4cm di larghezza, e 4,4cm circa di lunghezza. A conti fatti, tale superficie è grande a sufficienza per coprire qualsivoglia CPU, anche quelle con i die monolitici (Tra quelle compatibili ovviemente).

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Per quanto riguarda il "comparto aria", Arctic ha deciso di puntare sulle minimalistiche e funzionali ventole P12, includendone ovviamente una coppia per questa specifica variante del Liquid Freezer II (Clicca qui per maggiori informazioni).

Ricordiamo che tale modello nello specifico opera in un range compreso tra i 200 ed i 1800 RPM (Controllata via PWM, con modalità fan-stop fino alla soglia del 5% dell'alimentazione) ed è in grado di generare un airflow pari a 56.3 CFM (95.65 m^3/h) rimanendo abbastanza silenziosa e consumando solo 0.2 A (12 V). 

Durante le nostre prove abbiamo rilevato una rumorosità massima - a distanza di 1 metro - pari a circa 40 dB per l'intero sistema dissipante (4 dB a distanza di 50 cm, misurati con stumentazione Benetech GM1351 ±1,5 dB).

A pieno regime, il consumo massimo rilevato alla presa è stato pari ad appena 6.9W (Test effettuati tramite strumentazione RCE PM60 Rev1.2±1%+100mW, collegando il dissipatore ad un alimentatore 12V/2A), davvero niente male dato che si stanno alimentando due ventole più una in miniatura, assieme ad una pompa.

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