L'utilizzo della connessione PCI-e in sostituzione della classica SATA III è stata la prima soluzione implementata da diversi produttori di SSD, per una motivazione molto semplice: uno slot PCI-e 2x/ 4x/8x/16x è disponibile, al pari delle porte SATA, sulla stragrande maggioranza dele schede madri in commercio. Questo apre alle aziende produttrici di SSD su slot PCI-e un mercato pressoché pari a quello dei produttori di SSD SATA.
SATA e PCI-e, comunque, offrono ciascuno vantaggi e svantaggi che vanno considerati attentamente al momento della realizzazione di un SSD. Se la connessione SATA è nata espressamente per essere utilizzata con le periferiche di memorizzazione, evolvendosi di pari passo con queste (aumento della banda, implementazione dell'NCQ, ecc), il PCI-e è un bus polivalente, e per questo deve sottostare a diversi compromessi.
Se è vero che gli SSD PCI-e riescono a garantire tempi di accesso più ridotti, grazie alla connessione diretta con la CPU, una bandwidth maggiore, grazie alla possibilità di utilizzare più linee PCI-e, ed un'occupazione minore della CPU, grazie ad una semplificazione dei layer di interconnessione, è altrettanto vero che questi necessitano di driver proprietari per funzionare, spesso disponibili solo per Windows (ad esempio, il RevoDriver 350 al momento non è ufficialmente compatibile con GNU/Linux. Questo significa che nel caso si voglia utilizzare con il pinguino, lo si farà a proprio rischio e pericolo, almeno fino al rilascio dei driver ufficiali, promessi dalla stessa OCZ a breve - Update: i driver GNU/Linux sono stati rilasciati, e sono disponibili a questo indirizzo: http://ocz.com/consumer/download/drivers ). Altro aspetto da considerare, è il fatto che un SSD PCI-e è un'entità indipendente, il che le permette di essere configurata in modalità RAID con altre schede gemelle con una certa difficoltà, al contrario di quanto si può fare con gli SSD SATA, sempre a causa della forte dipendenza dai driver proprietari.
Questo difetto può essere però superato in fase di progettazione dell'SSD PCI-e, integrando sul PCB più controller. Il RevoDrive 350, infatti, integra 2 CTRL NAND nella versione da 240GB, e 4 CTRL NAND nelle versioni da 480GB e da 960GB, tale da rendere queste schede dei RAID 0 su singolo PCB. Il tutto, però, si traduce in un aumento di costi, sia di progettazione sia di produzione, esponenziale. Al contrario, un RAID di SSD SATA ha un aumento di costi lineare.
Detto questo, c'è da considerare l'aspetto degli spazi. Un SSD PCI-e è un'unità autoalimentata, che non necessita di cavi, al contrario di un SSD SATA. Realizzare un RAID di SSD potrebbe mettere a dura prova la pazienza dell'assemblatore di PC o dell'Amministratore di un Server, e soprattutto potrebbe creare problemi nel ricircolo d'aria all'interno del case. Questione da non sottovalutare, quest'ultima, soprattutto se la macchina deve lavorare a pieno regime per un periodo prolungato.
Vi è poi da considerare la questione dell'affidabilità. Un SSD PCI-e è considerato a tutti gli effetti un SSD unitario, sebbene spesso integri più CTRL NAND, e quindi è da considerarsi concettualemente un RAID 0 di SSD, integrato su un singolo PCB. Questo significa che ne è garantito il funzionamento al pari di un SSD SATA classico da 2,5". Un valore aggiunto non da poco, se consideriamo gli svantaggi di un RAID 0 di SSD SATA. Facendo un paragone con il RevoDrive 350 da 480GB (4 CTRL), un RAID 0 di quattro SSD SATA ha una probabilità quattro volte superiore di malfunzionamento rispetto all'utilizzo di un disco singolo, oltre a dipendere da un CTRL RAID esterno (o sulla scheda madre o su slot PCI-e). Nel caso la scheda madre o il CTRL PCI-e dovessero “morire”, volesse il caso non si trovassero dei sostituti perfettamente compatibili, il RAID 0 diverrebbe praticamente irrecuperabile.
In conclusione, se dal punto di vista dei costi un RAID 0 di SSD SATA è effettivamente il vincitore del confronto, gli SSD PCI-e lo sono dal punto di vista dell'affidabilità e della semplicità d'uso per l'utente finale. E per quanto riguarda le prestazioni? Andiamolo a scoprire.