Per la nostra tornata di test abbiamo scelto come di consueto l'immancabile quartetto di benchmark composto da CystalDiskMark, ATTO, AS SSD Benchmark ed infine la Read Test Suite di AIDA 64.
Giunti a questo punto sarete piuttosto curiosi di scoprire le prestazioni ottenute nel benchmark di CrystalDiskMark dal piccolo ma capiente KIOXIA BG4. Ebbene, questo è stato capace di far segnare i circa 2.3GB/s e di 1.8GB/s di picco rispettivamente nei test di lettura e scrittura casuale e, valore assolutamente da sottolineare, ben 1.2-0.9GB/s nei test di lettura/scrittura casuale.
Davvero niente male il piccoletto eh?
Risultati del tutto similari li abbiamo potuti osservare fino ad un certo punto nei benchmark di ATTO, ma qui c'è un aspetto di cui dover necessariamente parlare, e che sino ad ora abbiamo volutamente omesso.
La necessità di unire in un singolo modulo sia il chip di memoria sia il controller, in uno spazio così contenuto, porta ovviamente ad una maggiore generazione di calore, con l'ovvia impossibilità di smaltirlo se non dissipato in alcun modo (Ecco perchè si tratta di un disco specificatamente indicato agli OEM, i quali punteranno sicuramente ad integrarlo in dispositivi capaci in qualche modo di tenerlo "al fresco").
Trattandosi di un benchmark che non ha pause, e dunque mette continuamente a dura prova il disco, ATTO ha dimostrato che nel momento in cui viene raggiunto il thermal throttling le prestazioni scendono fino a praticamente dimezzarsi (Maggiori informazioni in merito alla temperatura sono disponibili nella pagina seguente).
La situazione torna alla normalità - dopo aver fatto riposare un tantino il disco - nel benchmark AS SSD, dove lo stesso ha ottenuto un rispettabilissimo score complessivo di 4020 punti nonostante le sue ovvie limitazioni (Non molto lontani dai 4676 punti ottenuti dal KIOXIA XG6 da 1TB).
Dulcis in fundo, confermando quanto osservato nel test precedente, la Read Test Suite di AIDA 64 ci conferma che i tempi di accesso alla memoria sono di appena 0.015/0.02ms circa. Purtroppo non è stato possibile allegarlo in quanto i risultati non erano conformi con quanto visto sino ad ora (L'utilizzo del sistema HMB ha influenzato le performance dirottando parte del carico sulle RAM di sistema).
Tale benchmark ha però evidenziato che, nel momento in cui il disco viene sfruttato al massimo, ciò si traduce in un carico della CPU pari a circa il 3/5%.