Il drive P32A80 di Silicon Power è caratterizzato dal from-factor M.2 2280, e di conseguenza le sue dimensioni complessive sono pari a 22*80 mm.
L'interfaccia utilizzata per connettersi alla motherboard è la PCIe Gen3x2, capace di garantire una banda passante teorica pari a 2000MB/s circa, che di per sé fa capire sin da subito la fascia a cui è destinato questo drive, ossia notebook/ultrabook di fascia premium e desktop di fascia alta (Al di sopra vi è solo la PCIe Gen3x4, che garantisce una bandwidth doppia).
Eseguendo la classica operazione di rimozione degli sticker, che ricordiamo invalida la garanzia del prodotto e pertanto vi consigliamo di non effettuare, possiamo procedere ad una rapida ispezione del PCB di colore nero.
La parte frontale del drive ospita tutto quel che lo stesso offre, dato che il posteriore risulta decisamente spoglio, in quanto appaiono esclusivamente le piste di connessione su cui possono essere installate le NAND Flash per la versione da 512GB.
Qui troviamo due chip di memoria, a rigor di logica da 128GB l'uno (Nonostante vi sia posto per 4), che riportano la sigla 29F1T08EMHAF-O1805.
Sfortunatamente non abbiamo trovato alcuna informazione valida riguardante quest'ultimo, ma per quel che sappiamo dovrebbero essere delle TLC prodotte da Micron (Prendete questa informazione "cum grano salis").
• Abbiamo già visto un controller dotato di SRAM all'interno del DREVO X1 60GB, clicca qui per maggiori informazioni.
Questi vengono gestiti dal controller 88NV1160-BVT2 di Marvell, il quale vanta velocità di lettura/scrittura sequenziali e teoriche dichiarate pari a 1600/1000 MB/s, come dichiarato dalla stessa Silicon Power per questo SSD (clicca qui per maggiori informazioni).
Si tratta sostanzialmente di un controller per SSD NVMe di fascia media ufficializzato ad Agosto 2016 da Marvell, forte di una CPU dual-core Cortex-R5 che non dispone di alcun chip DRAM dedicato al Buffer (Il che si traduce in minori costi di produzione). Integra invece al suo interno una SRAM dalle capacità ben più ridotte del solito.
La rimozione del chip DRAM permette non solo di contenere i costi di produzione, ma anche di diminuire il fabbisogno energetico e - seppure in minima parte - anche il calore generato. La forza di questo controller sta nella compatibilità con il sistema HMB, acronimo di Host Memory Buffer, il che gli permette di guadagnare terreno lato prestazioni data l'assenza della DRAM.
Grazie a questo, in parole povere, l'SSD è capace di sfruttare la memoria RAM del sistema per sopperire alla mancanza di Buffer DRAM e di sfruttare la NAND stessa, motivo che ne ridurrebbe teoricamente le prestazioni, che è dedicata all'archiviazione dei dati (Clicca qui per maggiori informazioni).
Possiamo dunque dire, così da rincuorare chi non ha mai sentito parlare di Silicon Power, che la componentistica utilizzata da questo SSD è di buona qualità, seppur con qualche anno alle spalle.
Di seguito le specifiche tecniche del controller: