Come per i microprocessori x86 veri e propri, anche per i Coprocessori matematici Intel diede in licenza la produzione dei propri prodotti. Altre case, pagando delle Royalties, avrebbero potuto commercializzare dei cloni, spesso modificati per essere più prestanti o meno costosi da produrre. Questo ha permesso a molte case di entrare nel mercato dei Coprocessori, alcune con prodotti realizzati ex-novo. Tra queste ultime possiamo citare: AMD, Integrated Information Technology, Cyrix, Weitek, ULSI e Chip & Technologies. L'unica tra queste a produrre anche dei Microprocessori x86, al tempo, era AMD, per un semplice motivo: produrre un Coprocessore matematico era costoso e il mercato cui si rivolgeva era molto particolare. Perciò, a parte Intel e AMD, le altre case preferirono specializzarsi in quello che sapevano fare meglio.
Il primo Coprocessore matematico realizzato da Intel fu l'8087, commercializzato a partire dal 1980, due anni dopo l'arrivo delle CPU cui era rivolto, le 8086 (1978) e 8088 (1979). Negli anni seguenti, con l'entrata in produzione degli 80286 (1982) e 80386 (1985), furono commercializzati i Coprocessori 80287 (1982) e 80387 (1987).
A partire dal 1987 cominciarono a farsi vedere i primi Coprocessori realizzati ex-novo da società concorrenti, come il 1187 di Waitek, compatibile con l'8087, ma è solo nel 1989 che la lotta si fa veramente aspra, quando la semi sconosciuta Cyrix scuote tale mercato introducendo i due Coprocessori FasMath 83D87 e 83S87.
L'apertura a nuove aziende, se da un lato ha permesso ad Intel di guadagnare indirettamente attraverso le royalties, dall'altro ha messo in crisi la sua immagine di azienda leader. AMD nel campo dei microprocessori, ad esempio, è riuscita a produrre nel 1987 l'Am286, clone del 80286, operante alla frequenza di 20 MHz, quando la versione originale di Intel raggiungeva al massimo gli 8 MHz. Allo stesso modo l'entrata in campo di altri competitor nel settore dei Coprocessori ha lasciato spiazzata la casa di Santa Clara, la quale non si aspettava certamente tanta qualità, unita a prezzi decisamente concorrenziali.
Azienda | Coprocessore | Frequenza | Piattaforma | Prezzo |
Intel | 8087 | 10 MHz | 8086 | 270$ |
Intel | 8087 | 8 MHz | 8086 | 205$ |
Intel | 8087 | 4,77 MHz | 8086 | 142$ |
Intel | 80287 | 10 MHz | 80286 | 374$ |
Intel | 80287 | 8 MHz | 80286 | 326$ |
Intel | 80387 | 33 MHz | 80386DX | 994$ |
Intel | 80387 | 25 MHz | 80386DX | 814$ |
Intel | 80387 | 20 MHz | 80386DX | 647$ |
Intel | 80387 | 16 MHz | 80386DX | 570$ |
Intel | 80387SX | 20 MHz | 80386SX | 550$ |
Intel | 80387SX | 16 MHz | 80386SX | 506$ |
IIT | 2C87 | 20 MHz | 80286 | 419$ |
IIT | 2C87 |
12 MHz |
80286 | 339$ |
IIT | 2C87 | 10 MHz | 80286 | 319$ |
IIT | 2C87 | 8 MHz | 80286 | 293$ |
Cyrix | 83D87 | 33 MHz | 80386DX | 994$ |
Cyrix | 83D87 | 25 MHz | 80386DX | 814$ |
Cyrix | 83D87 | 20 MHz | 80386DX | 647$ |
Cyrix | 83D87 | 16 MHz | 80386DX | 570$ |
Cyrix | 83S87 | 20 MHz | 80386SX | 556$ |
Cyrix | 83S87 | 16 MHz | 80386SX | 506$ |
Cyrix | EMC87 | 33 MHz | 80386DX | 995$ |
Cyrix | EMC87 | 25 MHz | 80386DX | 795$ |
Cyrix | EMC87 | 20 MHz | 80386DX | 495$ |
Weitek | 3187 | 33 MHz | 80386DX | 995$ |
Weitek | 3187 | 25 MHz | 80386DX | 795$ |
Weitek | 3187 | 20 MHz | 80386DX | 495$ |
Fonte: PC Magazine, Febbraio 1991
Molti di voi, probabilmente, si staranno chiedendo come mai nel 1987, e negli anni seguenti, fossero commercializzati Coprocessori per CPU 286 e 386. Chi ha un po' di memoria sicuramente ricorderà che nel 1989 furono presentate le prime CPU 486. La risposta è abbastanza semplice, ma non scontata. Il 486, come vedremo nel penultimo paragrafo, è un'evoluzione molto particolare del 386, mentre il 386 non è nient'altro che una versione potenziata del 286, il quale a sua volta è un potenziamento del 8086. Si può affermare che Intel fino al 80386 ha puntato sull'aumento della potenza bruta con l'uscita di ogni processore, e questo ha consentito la piena compatibilità con tutti i programmi in commercio. Chi possedeva una CPU 286 o 386, quindi, non aveva necessariamente l'impellenza di aggiornare il PC, in quanto l'unica cosa che effettivamente cambiava era la sola velocità di elaborazione. Questo perché, al contrario di oggi, non vi erano particolari set di istruzioni cui si doveva fare riferimento (MMX, SSE, ecc).
Secondariamente, l'uscita di Coprocessori matematici Intel-compatibili sempre più veloci, e dal prezzo molto concorrenziale, poteva sopperire all'acquisto della più recente CPU Intel. Un 286 con Coprocessore matematico era sicuramente più veloce di qualsiasi 386 che ne era sprovvisto nei calcoli in virgola mobile, oltre a costare meno. La presenza di Coprocessori decisamente prestanti per piattaforme "vecchie", come l'IIT 2C87 a 20 MHz, fiaccava i tentativi di Intel di portare l'utenza ad aggiornare i propri Personal Computer.
Come è possibile osservare dal grafico, dopo l'introduzione del 486 i processori Intel delle generazioni precedenti hanno conosciuto un rapido declino, nonostante per quasi un lustro si siano divisi equamente il mercato. Quello che mi preme realmente mostrare attraverso il grafico è l'importanza che rivestivano le piattaforme 80286 e 80386, almeno fino alla metà del 1992. Questo fatto, unito alla presentazione da parte di Cyrix & Co. di Coprocessori matematici molto potenti, costrinse Intel a dare una bella sforbiciata ai listini, evitando un esodo della clientela dai propri prodotti. Nel giugno del 1991 il prezzo dell'Intel 80387 a 16 MHz e del Cyrix 83D87 a 16 MHz arrivò a toccare i 238 dollari. Quattro mesi prima il loro prezzo era di 570 dollari.
InfoWorld, Giugno 1991