Le aziende concorrenti della casa di Santa Clara, tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, riuscirono a proporre Coprocessori non solo migliori, ma anche più economici, consentendo a molte aziende e professionisti di evitare l'aggiornamento del proprio PC o l'acquisto di uno nuovo. Se da un lato ciò ha permesso a molti di risparmiare centinaia o migliaia di dollari, dall'altro ha fatto perdere ad Intel una montagna di soldi. Come abbiamo potuto osservare, l'azienda si trovò costretta a tagliare i prezzi dei propri prodotti.
Per spiegare meglio la situazione bisogna necessariamente portare quale prova qualche numero, così da dimostrare perché i Coprocessori di Cyrix e Weitek, principalmente, fossero tanto pericolosi per la casa di Santa Clara. Le parole, in simili contesti, contano poco. A venirci in aiuto, oltre alle riviste del settore, è uno studio del 1991 realizzato dal Professore in “Computer Sciences” John H. Letcher, dell'Università di Tulsa, Oklahoma. Il titolo di tale studio è “Getting numeric coprocessors up to speed, new processors require new techniques”.
Nelle testate specializzate, per analizzare l'efficienza dei Coprocessori si utilizzavano programmi di benchmarking specifici quali quelli indicati nella tabella di un numero di PC Magazine del Maggio del 1991. L'efficienza dei Coprocessori prodotti da Cyrix, se sulla carta era stratosferica, quando si osservavano i grafici dei benchmark non faceva certamente gridare al miracolo.
Le prestazioni allineate dei Coprocessori per 80386, e gli ottimi risultati dei 80486, nei benchmark commerciali
Al contrario, il Professor Letcher nel suo studio utilizza il Coprocessore Intel 80387 e i Cyrix 83D87/EMC87 in uno scenario reale: “There is a significant performance difference between the memory-mapped and 387-compatible modes, see Table2, which shows the performance of two mathematical algorithms I've used in designing medical imaging devices”. Letcher testa i Coprocessori attraverso algoritmi utilizzati in campo medico, più precisamente nell'elaborazione delle immagini delle Risonanze Magnetiche, ma soprattutto testa i Coprocessori Cyrix EMC87 utilizzando il Memory-Mapped, funzionalità non presente nei Coprocessori Intel, e che permette un più veloce scambio di dati tra Microprocessore e Coprocessore.
Come è possibile osservare dai risultati ottenuti, i Coprocessori Cyrix sono decisamente più veloci rispetto alla controparte Intel in modalità “Compatibile”, ed il vantaggio aumenta ancora se vengono sfruttate le peculiarità dei prodotti di Cyrix. Sempre nello studio si afferma che i Coprocessori Weitek hanno prestazioni simili a quelli Cyrix: "the Weitek 3167 comes in at speeds essentially equivalent to the Cyrix coprocessors".
Un vantaggio, comunque, che spesso si annulla nell'utilizzo dei Software Commerciali, come viene scritto in uno speciale su PC Magazine (02/1991):
Resta il fatto che i Coprocessori compatibili risultavano spesso più economici e/o prestanti rispetto alle controparti Intel tanto da provocare un notevole malcontento al quartier generale di Santa Clara. Bisognava trovare una soluzione per evitare che la situazione portasse a risvolti negativi sia dal punto di vista dell'immagine, sia dal punto di vista commerciale, ma soprattutto bisognava evitare che le Software House cominciassero a sfruttare le caratteristiche peculiari dei concorrenti. Nel campo dei Microprocessori è stato facile, è bastato non rinnovare la licenza di produzione alle compagnie eccessivamente efficienti (nel 1987 Intel rifiutò di cedere ad AMD la licenza per le CPU 80386), ma per i Coprocessori la situazione è diversa, in quanto non ricadono sotto la licenza x86 ed ogni azienda implementa algoritmi propri per le elaborazioni con virgola mobile. Che fare?