Assemblare configurazioni hardware tanto compatte quanto potenti, al punto da far rabbrividire le compatte console prodotte da Microsoft e Sony, è da sempre una mia passione.
Grazie al supporto di aziende come SilverStoneTek, che non smetteremo mai di ringraziare, negli anni abbiamo potuto analizzare soluzioni davvero interessanti, capaci sia di ospitare hardware di fascia mainstream che - esagerando - piazzare componenti che avrebbero messo in difficoltà dei normali case ATX (Vedi il Raven RVZ03-ARGB con all'interno la poderosa RX Vega 64 custom di Sapphire!).
Dopo un lungo periodo di preparazione, con alle spalle un'azienda del calibro di Raijintek, quest'oggi ho il piacere di presentarvi l'ultima evoluzione del sistema ITX by Bits And Chips!
Ebbene sì, abbiamo finalmente potuto toccar con mano il piccolo ed elegantissimo case Ophion EVO in versione bianca, capace tra le tante cose di supportare l'installazione di dissipatori a liquido di tipo AiO nel formato da 240..
.. hey, a tal proposito, quello non sarà mica il dissipatore EOS 240 RBW? 😎
Raijintek è stata come sempre lieta di supportare le nostre folli idee, e ci ha dunque fornito questa accoppiata dal valore di circa 200€ complessivi, al fine di assemblare una configurazione ITX senza troppi compromessi.
Sappiamo bene che già dall'anteprima avrete l'acquolina in bocca, voltate pagina su!
Sistemi ITX, letture consigliate su BitsAndChips.it:
[GUIDA-Milo ML08] Assembliamo un mini-PC da gaming in collaborazione con Asus e SilverStone!
SilverStone Raven RVZ01, installiamo il dissipatore a liquido TD03-Lite senza effettuare modifiche!
Assembliamo una configurazione gaming mini-ITX con Fractal Desing, GigaByte, iTek e Reeven
Recensione SilverStone RVZ03-ARGB, missione Sapphire RX Vega 64 Nitro+
Recensione Raijintek Pallas 120, il dissipatore RGB per i sistemi ITX compatti
Gigabyte AORUS B550I PRO AX in prova, che upgrade per la fascia ITX
Il case Ophion EVO in versione bianca di Raijintek è arrivato nei nostri laboratori all'interno della confezione retail, la medesima che ogni acquirente potrà trovare al momento dell'acquisto.
Grande giusto per ospitare il case al suo interno, questa vantava una discreta protezione per lo stesso - sia alla base che in testa - in caso di colpi accidentali durante il trasporto.
Al suo interno abbiamo trovato un ampio kit di viti di vario tipo, necessarie per installare le diverse componenti - come vedremo più avanti - insieme ad alcune fascette utili a sistemare la confusione che si verrà a creare.
Nel bundle abbiamo trovato anche dei profili in spugna, da installare eventualmente tra le paratie in vetro e la struttura del case stesso (Nel caso in cui non si voglia utilizzare tali "prese d'aria", impedendo dunque l'accesso alla polvere).
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale del produttore, a questa pagina.
Di seguito le specifiche tecniche:
Realizzato principalmente in alluminio - in questo caso ricordiamo di colore bianco - dallo spessore di 2mm, con alcune componenti realizzate in acciaio laminato a freddo (SPCC) da 0.8mm e paratie laterali entrambe in vetro temperato da 3mm, il case Ophion EVO di Raijintek rappresenta lo stato dell'arte dei case SFF a "doppia camera" (Blocco MoBo e PSU da un lato, GPU dall'altro).
Le sue dimensioni complessive sopo pari a 174*375*290mm per 4.17Kg complessivi, uno scherzo a confronto a quel che ci si puo installare all'interno.
Il mix di eleganza e minimalismo viene rappresentato sin da subito dal frontale, realizzato completamente in tinta unita, ai lati del quale spicca la lavorazione di taglio dei profilati laterali.
Qui troviamo in basso al centro il solo tasto di accensione, retro-illuminato da un LED di stato di colore blu più un secondario di colore rosso che indica l'operatività del disco, con a fianco sul bordo sinistro inferiore le due sole porte USB (TypeA 3.0 e TypeC 3.1), senza alcun jack per le cuffie (Assenza che non riteniamo un difetto giunti nel 2021, dato che la maggior parte delle periferiche da gioco anche di un certo livello sono ormai wireless).
Al fine di garantire la massima areazione possibile, dato il form-factor davvero compatto, sia la superficie inferiore che quella superiore risultano completamente forate con trama a nido d'ape.
Entrambe vantano un filtro anti-polvere con aggancio magnetico, facile dunque da rimuovere/spolverare/installare in pochi secondi.
Infine, sul bordo inferiore troviamo n.4 piedini angolari realizzati in gomma rigida, capaci di sollevare il piccolo Ophion EVO dal piano d'appoggio di circa 1cm.
Una volta rimosse le due paratie laterali realizzate in vetro temperato, assicurate alla struttura tramite viti e pad protettivi in silicone, il piccolo Ophion EVO mostra da subito i muscoli.
Analizzando per prima la camera dedicata all'installazione della GPU, troviamo subito la prolunga PCIe 3.0 da circa 30cm pre-installata (Denominata Riser Cable in gergo tecnico) con al di sotto la prolunga passante per l'alimentazione del PSU.
Per quanto riguarda le GPU compatibili, Raijintek rassicura che all'interno di questo piccolo case possono trovare spazio schede grafiche con bracket a due slot, con spessore complessivo pari a 2.5/2.7 slot al massimo e lunghe fino a ben 33cm.
Ancor prima di passare alla seconda camera del case, qui possiamo notare che i fori realizzati sul bordo inferiore permettono, a discrezione dell'utente, l'installazione di:
- singola ventola da 120mm;
- n.1 HDD da 3,5";
- n.2 HDD da 2.5".
Passando alla seconda camera possiamo sin da subito notare che tale case, oltre a supportare unicamente le motherboard con form-factor ITX, permette l'installazione di alimentatori a formato standard, quindi non di tipo SFX.
Rispetto ad altri case questo è un vero e proprio vantaggio in quanto, oltre a costare un tantino in più rispetto agli alimentatori ATX, tale opportunità permette di installare un alimentatore di cui gli utenti probabilmente si trovano già in possesso.
Sebbene lo analizzeremo in seguito, guardando sul layout frontale - al di sopra del tasto di accensione - è possibile notare i fori per l'installazione semplificata di due HDD da 2.5".
Una delle caratteristiche principali di tale case è la capacità di poter ospitare un dissipatore di tipo AiO fino a 240, il cui radiatore con tanto di ventole a formato standard può essere installato sulla paratia superiore e forata dello stesso.
In questa revisione del case troviamo inoltre un supporto della struttura centrale, posizionato subito sopra al vano di installazione del PSU, rimovibile al fine di garantire maggiore agio per i tubi del dissipatore a liquido.
Laddove non si voglia installare alcun dissipatore a liquido e lasciare spazio a due ventole dedicate alla sola espulsione dell'aria calda, Raijintek assicura che sarà possibile installare un comune dissipatore ad aria che sia alto al massimo 90mm.
Il dissipatore EOS 240 RBW di Raijintek è arrivato nei nostri laboratori all'interno della medesima confezione retail che, ovviamente, ogni utente potrà trovare al momento dell'acquisto.
Caratterizzata da uno sfondo completamente azzurrino, questa ha dimensioni nella media per un dissipatore AiO da 240, ed offre quante più possibili informazioni sul prodotto, insieme a diverse immagini di anteprima.
Al suo interno, in maniera piuttosto pulita ed ordinata, abbiamo trovato:
- il kit waterblock+pompa e radiatore a se stante;
- le due ventole Aer P da 120 imbustate singolarmente, libere da installare secondo le necessità dell'utente;
- cavetteria completa per la connessione del dissipatore alla motherboard (Per controllo/gestione prestazioni ed effetti RGB);
- campioncino non meglio identificato di pasta termica;
- kit e staffe di fissaggio per i socket supportati (Dai più vetusti Intel 775 ed AMD AM2 ai socket più moderni).
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale del produttore, a questa pagina.
Di seguito le specifiche tecniche:
Il dissipatore EOS 240 RBW di Raijintek si distingue sin da subito per via di un look industriale/minimale per quanto riguarda il radiatore, al quale si contrappone l'anima RGB che si cela all'interno del waterblock e delle ventole.
Realizzato in alluminio di colore nero, il radiatore vanta una trama della serpentina abbastanza fitta, con un totale di 12 canali. Le sue dimensioni sono pari a 287*120*29mm, e vi sono i giusti fori per realizzare una configurazione push-pull a 4 ventole.
I millimetri extra in lunghezza di tale blocco sono da addebitare alla pompa, integrata proprio nel bordo del radiatore e subito dopo uno dei tubi provenienti dal waterblock (Avvolti da una calza protettiva in teflon piuttosto spessa, lunghi circa 40cm ed al contempo piuttosto flessibili e resistenti, difficili da strozzare).
Questa pompa ad alta pressione da ben 3.6W e 4500±10% R.P.M. (Ci si riferisce naturalmente a tale contesto, non potrete certo usarla per innaffiare il giardino 😀) vanta una discreta silenziosità ed un'aspettativa di vita fino a 50.000h.
Al fine di prevenire spiacevoli inconvenienti, il produttore ha deciso di fornirgli l'alimentazione direttamente da un connettore SATA, piuttosto che da un classico header a 4-pin (Sebbene le moderne motherboard vantino canali "speciali" per tali evenienze).
Tornando al waterblock, questo vanta un blocco in ABS dal design piuttosto accattivante, al quale si aggiunge un anello trasparente per far si che si possa apprezzare la retro-illuminazione RGB (Segnaliamo che la cover superiore contenente il logo del produttore si può rimuovere e ruotare, ma limitatamente ai fori di aggancio presenti).
Sul bordo troviamo i raccordi a 90° orientabili per i tubi di collegamento al radiatore, ed il cavetto per la connessione alla motherboard del sistema RGB (Con la possibilità di collegare le ventole a cascata, per far si che sia tutto sincronizzato). Com'è possibile notare da tale angolazione, l'assenza della pompa in tale blocco - come di consueto invece avviene - ha permesso di limitarne l'altezza fino ad appena 40mm.
La base di contatto è realizzata interamente in rame, ed al suo interno troviamo un design a micro-canali da appena 0.12mm, impiegato dal produttore al fine di garantire il migliore scambio termico possibile.
Per quanto riguarda il "comparto aria", Raijintek ha deciso di puntare su due ventole da 120 caratterizzate da uno specifico design a 11 pale semi-trasparenti, gommini anti-vibrazione presenti ai quattro angoli dello chassis e retro-illuminazione RGB integrata all'interno del rotore (Per far si che si possa propagare dal centro verso l'esterno).
Tale modello nello specifico opera in un range compreso tra gli 800 ed i 1.800 RPM, ed è in grado di generare un airflow pari a 75CFM (2.3 mmH2O). IL fabbisogno energetico per la sola ventola dichiarato è pari a 2.1W±20%, ai quali bisogna aggiungere un massimo di 1.8W per la retro-illuminazione RGB (Ergo un totale di circa 4W per unità).
Durante le nostre prove abbiamo rilevato una rumorosità massima - a distanza di 50cm - pari a circa 43 dB per l'intero sistema dissipante (Misurati con stumentazione Benetech GM1351 ±1,5 dB).
Ricordiamo che l'ultima evoluzione della nostra piattaforma di test ITX, che verrà installata per l'appunto all'interno del case Ophion EVO e raffreddata dal dissipatore EOS 240 RBW di Raijintek, può contare sulla motherboard AORUS B550I Pro AX fornitaci da GigaByte, con a bordo la CPU AMD Ryzen 5 3600 ed accompagnata dalla GPU RX 580 in variante Nitro+ di Sapphire.
Spunti di lettura: AMD Ryzen 5 3600 Vs Ryzen 7 3700X, su quale CPU puntare ad oggi? [2020]
Sistema di prova |
B&C Mainstream ITX |
Processore Frequenza |
AMD Ryzen 5 3600 stock |
Dissipatore |
Raijintek EOS 240 RBW |
Memoria RAM | |
Scheda Madre |
GigaByte Aorus B550I Pro AX |
dGPU vendor frequencies heatspreader |
1411MHz-8GHz (core-memory) |
Driver |
|
SSD |
SP P34A80 256GB PCIe 4X |
HDD |
Seagate Momentus 1TB 2.5" - 5400rpm/8MB |
Alimentatore |
EVGA Supernova 750W 80+ |
Case |
Raijintek Ophion EVO White |
Periferiche | |
Monitor |
iiyama G-MASTER GB3461WQSU 34" - 21:9 - 3.440*1.440p 144Hz |
• METODOLOGIA DEI TEST •
La metodologia operativa per questa recensione prevede quanto segue:
- Nel sistema sono stati installati tutti i componenti necessari per una configurazione da gioco;
- Ogni test è stato ripetuto per tre volte e, se i risultati di qualche test si mostrano troppo lontani dalla media (elevata varianza), il test stesso è stato di nuovo ripetuto, scartando il risultato non corretto;
- I test sono stati eseguiti utilizzando il progilo energetico Ryzen Balanced;
- Il processore opera a frequenza standard ed overclockata;
- Nell'hard disk di sistema sono presenti il sistema operativo, i driver per le periferiche, i software di analisi, l'antivirus ed una discreta libreria di benchmark/videogame;
- La pasta termica utilizzata è la Arctic MX-4.
Il regime di rotazione della ventola che dissipa la CPU è stato impostato secondo tale profilo:
Il regime di rotazione della ventola che dissipa la GPU è stato impostato secondo tale profilo:
Assemblare una configurazione hardware di questo calibro non è poi così complicato ma, ovviamente, è richiesta una certa esperienza dati gli spazi ristretti in cui si andrà ad operare.
Dopo aver rimosso tutte le componenti dal case Raven RVZ03 di SilverStone, il primo passo è stato quello di installare la base di supporto per il successivo fissaggio del waterblock (Il dissipatore EOS 240 RBW si affida ad un backplate proprietario, al posto di quello originale AMD, il quale viene fissato dall'altra faccia tramite apposite viti).
Dopo aver eseguito tale procedura, è arrivato il momento di assicurare prima l'alimentatore e poi la motherboard alla piastra di supporto centrale del piccolo Ophion EVO. Qui iniziano i "dolori", ergo il momento in cui i cavi sembrano occupare più spazio di quanto ve ne sia, figuratevi nel momento in cui bisogna piazzare il dissipatore!
Prima di procedere con l'assemblaggio vero e proprio ho rimosso la paratia frontale del case, assicurato gli HDD da 2.5" tramite le appositi viti con gommino di fissaggio, passato i relativi cavi SATA e richiuso il tutto.
Per la felicità dei più deboli di cuore abbiamo saltato le foto ritraenti le fasi intermedie, pertanto eccovi il risultato finale:
Assicurare il radiatore sulla parte superiore del case non è di per se una procedura complicata, ma lo diviene nel momento in cui bisogna piagare ad arte i tubi dell'AiO per poi fissare il waterblock alla motherboard.
La complessità aumenta nel momento in cui ci si mettono di mezzo i cavi di alimentazione del sistema, primo tra tutti il temibile 24-pin insieme ai vari SATA e cavi del pannello I/O frontale (Senza dimenticare ventole e LED).
Superata questa fase e sistemati ad arte i vari cavi, ho proceduto ad installare una ventola da 120 sul fondo del case, così da portare aria fresca dal basso al sistema.
Una volta terminata la disposizione di questa "camera" non ci resta che passare al lato della GPU, ergo il più semplice tra tutti. L'unica procedura complicata in questo caso è quella relativa alla perfetta sistemazione del Riser PCIe, tutto il resto è una passeggiata!
Su questo lato del case è bastato "calare" la GPU in posizione verticale la quale, per via delle dimensioni "ridotte" rispetto alla media odierna, ci ha permesso di installare al suo fianco un iconico Stormtrooper.. trasformando tale build quasi a tema Star Wars senza nemmeno averlo programmato! 😀
Il risultato finale è davvero sensazionale, non c'è che dire:
Sebbene vi siano punti in cui sembra a momenti mancare l'aria all'interno, la resa complessiva offerta dal case Ophion EVO è davvero elevata. Più che un case lo definirei uno speciale quadro che ne valorizza l'hardware al suo interno!
Grazie ai due pannelli laterali in vetro temperato possiamo ammirarne l'interno durante l'uso, e dare giustizia nei "momenti bui" della giornata al sistema a LED integrato del dissipatore, accompagnato da alcune strisce RGB da noi installate (Vedi foto con retro-illuminazione arancio, un voluto tributo ad AORUS).
Personalmente credo che si tratti di uno dei case SFF più belli ed eleganti tra quelli disponibili in commercio, ben fatto Raijintek.
Uno degli aspetti fondamentali su cui tener conto nel momento in cui si assemblano configurazioni hardware del genere è senz'altro il fattore "temperature di esercizio". Per via della loro ovvia conformazione, che ne limita l'ingresso e la fuoriuscita dell'aria, i sistemi SFF non possono in alcun modo competere con i più spaziosi sistemi ATX, salvo alcuni rari casi ed appositi sistemi.
Il case Ophion EVO di Raijintek offre un discreto rendimento termico se si utilizzano le giuste soluzioni, ma c'è molto da argomentare. Oltre le piccole fessure laterali - laddove non si installino i profili spugnosi anti-polvere, l'unico punto d'ingresso dell'aria fresca è quello posto al di sotto della motherboard, sempre che si voglia installare una ventola.
Tutto il calore - anche quello prodotto dalla GPU - naturalmente tende a salire e nel nostro caso, oltre alla superficie forata presente sul retro del case, a farsene carico è il dissipatore EOS 240 RBW, che di per se non ha tutto questo spazio per respirare.
Il segreto sta dunque nello scegliere le giuste componenti hardware, non troppo calorose (Vedi il Ryzen 5 3600 da noi utilizzato che ha un TDP di 65W), settare al meglio i sistemi di dissipazione - paste termiche comprese - e rivedere al rialzo i profili delle ventole.
I test sono stati effettuati con profili delle ventole stock e piuttosto pompati, con e senza paratie laterali in vetro. Si precisa che nella stanza la temperatura si aggirava intorno ai 29°C (Test effettuati il 01/07 a Catanzaro, ore 10:00 circa), e che le temperature sono state rilevate per mezzo del programma AIDA 64 Engineering.
Partiamo dalla CPU. Al termine dei 10 minuti del benchmark prolungato multicore di Cinebench R23, sfruttando al massimo il regime di rotazione delle ventole - con il resto del sistema in idle - e le paratie laterali in vetro installate, il Ryzen 5 3600 ha raggiunto un picco di 76°C. Considerando la situazione, ritegno si tratti di un ottimo risultato.
Analizziamo ora la GPU, e le relative conseguenze. Sfruttando il profilo stock settato da Sapphire, la nostra RX 580 ha visto raggiungere al massimo delle sue capacità i circa 80°C con pannelli di vetro installati, che son scesi a circa 70°C non appena li abbiamo rimossi. Seppur non stesse di certo operando a piena capacità come fatto in precedenza su Cinebench R23, trainando il calore generato la CPU ha raggiunto nel primo caso i circa 70°C di picco, subito scesi al di sotto dei 65°C nel secondo caso.
Seppur postra mostrarsi in tutta la sua magnificenza, la povera GPU nella posizione in cui si trova ha poca aria da pescare, sia dai lati ma sopratutto dal frontale distante poco più di 1cm dal vetro. Proprio per tale motivo è necessario affondale il piede sull'accelleratore ed alimentarne come si deve le ventole, almeno in questo caldo e torrido periodo dell'anno.
Dopo aver settato il profilo come indicato nelle pagine precedenti (80% a 60°C e 100% a 70°C) e sacrificato un tantino il fattore acustico (Che passa in secondo piano se si utilizzano delle cuffie durante le sessioni di gioco), pur avendola spremuto al massimo e con i pannelli laterali in vetro installati, la GPU ha operato a circa 60°C e raggiunto i circa 70°C picco.
Sia che vengano scelti prettamente per la loro innegabile bellezza che per problemi di spazio (Vedi sopratutto nei paesi orientali, dove le abitazioni hanno superfici ridotte ed anche i centimetri contano), purtroppo tali soluzioni richiedono un minimo di "adattamento". Rimuovere temporaneamente una paratia oppure aumentare il regime delle ventole non sarà certo il più grande tra i mali, sopratutto nel caso in cui ci si ferma ad ammirare una configurazione hardware come quella da noi assemblata.
Una soluzione sarebbe quella da replicare la paratia laterale in plexiglass, e realizzare una trama forata in corrispondenza della GPU. Ciò peggiorerebbe forse un tantino l'estetica, ma sicuramente aiuterebbe con le temperature (Questo si che sarebbe un interessante esperimento da fare, vero?).
Tornando ai prodotti di Raijintek, non possiamo fare altro che promuoverli con il nostro award più ambito. Il case Ophion EVO è caratterizzato da una qualità costruttiva davvero elevata, offre ottime soluzioni per l'ottimizzazione degli spazi ed una resa complessiva coerente con il prezzo di vendita. Il dissipatore EOS 240 RBW si è dimostrato all'altezza dell'arduo compito, senza mollare mai nemmeno in cui i bollenti spiriti della GPU hanno infuocato il resto del case, offrendo un ottimo rapporto estetico/prestazionale in rapporto al prezzo di vendita.
Che dire, ringraziamo Raijintek per i sample gentilmente offerti, grazie ai quali abbiamo potuto realizzare questa magnifica ed accattivante configurazione di test ITX SFF!