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Uno degli aspetti fondamentali su cui tener conto nel momento in cui si assemblano configurazioni hardware del genere è senz'altro il fattore "temperature di esercizio". Per via della loro ovvia conformazione, che ne limita l'ingresso e la fuoriuscita dell'aria, i sistemi SFF non possono in alcun modo competere con i più spaziosi sistemi ATX, salvo alcuni rari casi ed appositi sistemi. 

Il case Ophion EVO di Raijintek offre un discreto rendimento termico se si utilizzano le giuste soluzioni, ma c'è molto da argomentare. Oltre le piccole fessure laterali - laddove non si installino i profili spugnosi anti-polvere, l'unico punto d'ingresso dell'aria fresca è quello posto al di sotto della motherboard, sempre che si voglia installare una ventola.

Tutto il calore - anche quello prodotto dalla GPU - naturalmente tende a salire e nel nostro caso, oltre alla superficie forata presente sul retro del case, a farsene carico è il dissipatore EOS 240 RBW, che di per se non ha tutto questo spazio per respirare.

Il segreto sta dunque nello scegliere le giuste componenti hardware, non troppo calorose (Vedi il Ryzen 5 3600 da noi utilizzato che ha un TDP di 65W), settare al meglio i sistemi di dissipazione - paste termiche comprese - e rivedere al rialzo i profili delle ventole.

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I test sono stati effettuati con profili delle ventole stock e piuttosto pompati, con e senza paratie laterali in vetro. Si precisa che nella stanza la temperatura si aggirava intorno ai 29°C (Test effettuati il 01/07 a Catanzaro, ore 10:00 circa), e che le temperature sono state rilevate per mezzo del programma AIDA 64 Engineering.

Partiamo dalla CPU. Al termine dei 10 minuti del benchmark prolungato multicore di Cinebench R23, sfruttando al massimo il regime di rotazione delle ventole - con il resto del sistema in idle - e le paratie laterali in vetro installate, il Ryzen 5 3600 ha raggiunto un picco di 76°C. Considerando la situazione, ritegno si tratti di un ottimo risultato.

Analizziamo ora la GPU, e le relative conseguenze. Sfruttando il profilo stock settato da Sapphire, la nostra RX 580 ha visto raggiungere al massimo delle sue capacità i circa 80°C con pannelli di vetro installati, che son scesi a circa 70°C non appena li abbiamo rimossi. Seppur non stesse di certo operando a piena capacità come fatto in precedenza su Cinebench R23, trainando il calore generato la CPU ha raggiunto nel primo caso i circa 70°C di picco, subito scesi al di sotto dei 65°C nel secondo caso.

Seppur postra mostrarsi in tutta la sua magnificenza, la povera GPU nella posizione in cui si trova ha poca aria da pescare, sia dai lati ma sopratutto dal frontale distante poco più di 1cm dal vetro. Proprio per tale motivo è necessario affondale il piede sull'accelleratore ed alimentarne come si deve le ventole, almeno in questo caldo e torrido periodo dell'anno.

Dopo aver settato il profilo come indicato nelle pagine precedenti (80% a 60°C e 100% a 70°C) e sacrificato un tantino il fattore acustico (Che passa in secondo piano se si utilizzano delle cuffie durante le sessioni di gioco), pur avendola spremuto al massimo e con i pannelli laterali in vetro installati, la GPU ha operato a circa 60°C e raggiunto i circa 70°C picco.

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Sia che vengano scelti prettamente per la loro innegabile bellezza che per problemi di spazio (Vedi sopratutto nei paesi orientali, dove le abitazioni hanno superfici ridotte ed anche i centimetri contano), purtroppo tali soluzioni richiedono un minimo di "adattamento". Rimuovere temporaneamente una paratia oppure aumentare il regime delle ventole non sarà certo il più grande tra i mali, sopratutto nel caso in cui ci si ferma ad ammirare una configurazione hardware come quella da noi assemblata.

Una soluzione sarebbe quella da replicare la paratia laterale in plexiglass, e realizzare una trama forata in corrispondenza della GPU. Ciò peggiorerebbe forse un tantino l'estetica, ma sicuramente aiuterebbe con le temperature (Questo si che sarebbe un interessante esperimento da fare, vero?)

Tornando ai prodotti di Raijintek, non possiamo fare altro che promuoverli con il nostro award più ambito. Il case Ophion EVO è caratterizzato da una qualità costruttiva davvero elevata, offre ottime soluzioni per l'ottimizzazione degli spazi ed una resa complessiva coerente con il prezzo di vendita. Il dissipatore EOS 240 RBW si è dimostrato all'altezza dell'arduo compito, senza mollare mai nemmeno in cui i bollenti spiriti della GPU hanno infuocato il resto del case, offrendo un ottimo rapporto estetico/prestazionale in rapporto al prezzo di vendita.

Che dire, ringraziamo Raijintek per i sample gentilmente offerti, grazie ai quali abbiamo potuto realizzare questa magnifica ed accattivante configurazione di test ITX SFF!

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