Sono passati circa 16 anni dall'ultima volta che Intel ha collaborato attivamente con le Software House per ottimizzare alcuni titoli per il proprio hardware. Era il biennio 1996/1997 ed in quel periodo furono commercializzati i primi Pentium MMX.
Tra i videogiochi che furono ottimizzati per le nuove istruzioni di Intel possiamo annoverare Quake, Duke Nukem 3D, POD, Hexen e Dark Forces. Sulla scia di quanto fece 3DFx con le proprie schede video Voodoo, anche Intel alla fine si accorse che collaborare con gli sviluppatori di videogiochi avrebbe portato notevoli vantaggi. Uno di questi, fu quello di eliminare dalla competizione videoludica Cyrix e i suoi 6x86, relegandola a concorrente solo nella fascia bassa. Questo ne determinò, almeno in parte, la chiusura.
Con l'uscita di Haswell torna sui propri passi, e cerca la collaborazione di case di grido per ottimizzare alcuni titoli di grande rilievo per le iGPU che vi saranno integrate.
Andiamo ad analizzare più nel dettaglio la situazione.
Come abbiamo già avuto modo di mostrare da mesi, grazie anche alle conoscenze dimostrate da Hiroshige Goto di PCWatch, l'iGPU di Haswell non è altro che una versione potenziata di quelle presenti sulle CPU Sandy Bridge ed Ivy Bridge. La base è la stessa, aumenta la mera potenza bruta.
L'unica differenza di rilievo è la presenza dell'eDram nella versione GT3, dedicata al mercato mobile, e più in particolare ad equipaggiare gli Ultrabook di fascia alta. Intel vuole puntare ad attirare i videogiocatori con un prodotto esteticamente accattivante ed al contempo prestante, comprendendo che non può competere con AMD nel settore Desktop, mercato dove il TDP è una caratteristica secondaria. Osservando il trend al ribasso delle vendite dei PC classici è una strategia certamente non campata per aria.
Per eliminare le limitazioni insite nell'ormai antiquata architettura di questa iGPU Intel ha deciso di migliorare, finalmente, la componente più debole dell'ecosistema: i driver.
Additati come i peggiori driver per GPU al mondo, forse più buggati anche di quelli che accompagnavano le fallimentari Volari di XGI, Intel ha compreso che senza questi non è possibile farsi strada nel mondo dei videogiochi.
Per aiutare gli sviluppatori, Intel ha introdotto due “nuove” funzioni per le proprie iGPU, PixelSync e InstantAccess.
PixelSync non è altro che un'API delle DirectX, la Order Independent Transparency (OIT), a cui Intel ha dato un nome proprio; evidentemente la cattive abitudini di marketing non si sono perse. Intel afferma che ha dovuto dare un nome a questa funzione perché grazie ad implementazioni proprie è riuscita ad ottimizzare la gestione delle risorse dedicatevi, ma il tutto suona più che altro come una trovata pubblicitaria.
Questa funzione, tornando al PixelSync, permette di renderizzare oggetti semitrasparenti su altri oggetti semitrasparenti o non senza doverli ordinare prima di renderizzarli, ed offre una migliore compressione dei dati utilizzati, con conseguente minore utilizzo della bandwidth. Questo permetterà, in conclusione, di creare semitrasparenze di qualità superiore.
InstantAccess, invece, è la versione di Intel di “ZeroCopy”, una funzione già utilizzata da AMD nelle proprie APU, che permette alla iGPU di utilizzare un dato della CPU in cache o in ram senza doverne fare un'ulteriore copia per sé. Questo fa risparmiare tempo e risorse.
Intel, come già accennato, ha deciso di puntare principalmente su due giochi per il lancio di Haswell, entrambi pronti in concomitanza con la data di lancio della CPU. Un dejavù, che ricorda il lancio di POD contemporaneamente ai processori MMX.
I due giochi sono Total War: Rome 2, di Creative Assembly, e GRID2, di Codemasters.
Mike Simpson, Creative Director presso Creative Assembly, alla Game Developer’s Conference 2013, riguardo queste nuove funzionalità si è espresso nel seguente modo: “We’ve shifted our focus toward ensuring that the game looks great whether you’re running it on a slim and sexy Ultrabook or a monster desktop. The new rendering extensions [Intel] provides have been an enormous help in making that dream a reality”. Frasi che suonano come una perfetta pubblicità per Intel, desiderosa di aumentare le vendite dei quasi fallimentari Ultrabook.
Pare del tutto incredibile, infatti, che le iGPU di Intel, da perfette ciofeche, si siano di colpo trasformate in insostituibili compagne di gioco. Eppure sembra sia proprio così, a sentire gli sviluppatori in oggetto.
Clive Moody, Senior Executive Producer presso Codemasters Racing, non è da meno nell'elogiare la nuova creatura Intel: “The artists working on Grid2 have been requesting this type of effect for years, and prior to this, it wasn't possible to achieve it at a reasonable cost”. Sembra quasi che le APU AMD siano una spanna, se non due, inferiori ad Haswell sia per quanto concerne i driver sia per quanto concerne l'hardware. Possibile che Intel abbia recuperato tutto il gab accumulato aggiungendo appena due funzioni, per altro già utilizzate sia da nVidia sia da AMD da anni?
Evidentamente Intel sta seguendo la strada inizialmente solcata da nVidia con il programma “The Way It's Meant to be Played”, e susseguentemente intrapresa anche da AMD con il “Gaming Evolved”. Prepariamoci, nel prossimo futuro, ad accogliere altri titoli ottimizzati per Haswell.
Alla luce di quanto descritto, Intel sembra abbia deciso di puntare molto sul Gaming per spingere dal punto di vista pubblicitario le proprie soluzioni integrate. Molto probabilmente l'introduzione del QuickSync e di altre funzioni poco richieste non hanno colpito più di tanto l'utenza consumer. I videogiochi, al contrario, soprattutto dal punto di vista dell'impatto grafico, hanno decisamente più mordente. Questo non significa che Intel abbandonerà il supporto ai programmi di produttività. HandBrake, ad esempio, sarà supportato attivamente.
I videogiochi, nel prossimo futuro, torneranno a svolgere una funzione di primo piano nel promuovere i prodotti Intel, e forse saranno un volano per la casa di Santa Clara nell'aggiornamento continuo dei Driver video, oggi pesantemente bistrattati dal reparto che dovrebbe curarli.
AMD dovrebbe iniziare a preoccuparsi, forse non dal punto di vista della qualità delle soluzioni Intel, quanto dalla potenza di fuoco del suo reparto Marketing. Se già con SB e IVB Intel è riuscita a convincere buona parte dell'utenza meno maliziosa che le proprie iGPU sono pari a quelle di Llano e Trinity, cosa accadrà ora che Haswell avrà dei driver capaci di non generare artefatti e bug vari in grandi quantità? Il problema è proprio questo per AMD, la potenza commerciale del marchio.
Vi è comunque un'ombra in tutto questo, per Intel: poiché la iGPU di Haswell è praticamente identica a quella di SB e IVB, solo più potente, vedremo queste nuove funzionalità, PixelSync e InstantAccess, attivate nelle vecchie iGPU? Oppure, per spingere le vendite di Haswell, Intel eviterà? Conoscendo la casa di Santa Clara, propenderei per la seconda ipotesi.