Come abbiamo già avuto modo di mostrare da mesi, grazie anche alle conoscenze dimostrate da Hiroshige Goto di PCWatch, l'iGPU di Haswell non è altro che una versione potenziata di quelle presenti sulle CPU Sandy Bridge ed Ivy Bridge. La base è la stessa, aumenta la mera potenza bruta.
L'unica differenza di rilievo è la presenza dell'eDram nella versione GT3, dedicata al mercato mobile, e più in particolare ad equipaggiare gli Ultrabook di fascia alta. Intel vuole puntare ad attirare i videogiocatori con un prodotto esteticamente accattivante ed al contempo prestante, comprendendo che non può competere con AMD nel settore Desktop, mercato dove il TDP è una caratteristica secondaria. Osservando il trend al ribasso delle vendite dei PC classici è una strategia certamente non campata per aria.
Per eliminare le limitazioni insite nell'ormai antiquata architettura di questa iGPU Intel ha deciso di migliorare, finalmente, la componente più debole dell'ecosistema: i driver.
Additati come i peggiori driver per GPU al mondo, forse più buggati anche di quelli che accompagnavano le fallimentari Volari di XGI, Intel ha compreso che senza questi non è possibile farsi strada nel mondo dei videogiochi.
Per aiutare gli sviluppatori, Intel ha introdotto due “nuove” funzioni per le proprie iGPU, PixelSync e InstantAccess.
PixelSync non è altro che un'API delle DirectX, la Order Independent Transparency (OIT), a cui Intel ha dato un nome proprio; evidentemente la cattive abitudini di marketing non si sono perse. Intel afferma che ha dovuto dare un nome a questa funzione perché grazie ad implementazioni proprie è riuscita ad ottimizzare la gestione delle risorse dedicatevi, ma il tutto suona più che altro come una trovata pubblicitaria.
Questa funzione, tornando al PixelSync, permette di renderizzare oggetti semitrasparenti su altri oggetti semitrasparenti o non senza doverli ordinare prima di renderizzarli, ed offre una migliore compressione dei dati utilizzati, con conseguente minore utilizzo della bandwidth. Questo permetterà, in conclusione, di creare semitrasparenze di qualità superiore.
InstantAccess, invece, è la versione di Intel di “ZeroCopy”, una funzione già utilizzata da AMD nelle proprie APU, che permette alla iGPU di utilizzare un dato della CPU in cache o in ram senza doverne fare un'ulteriore copia per sé. Questo fa risparmiare tempo e risorse.