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L'arrivo dei Northwood

La commercializzazione dei Pentium 4 a 2 GHz permise ad Intel di tornare dominatrice della fascia altissima, come accennato, ma dal punto di vista del rapporto prezzo/prestazioni la proposta della casa di Santa Clara era ancora deficitaria. AMD aveva presentato le CPU Palomino in pompa magna ed aveva abbandonato la denominazione classica delle CPU, basata sulla frequenza, riadottando, dopo la parentesi K5, lo storico Performance Rating (PR).

AMD, dovendo inseguire Intel sul mercato, specie dal punto di vista del marketing, sviluppò questo sistema di nomenclatura per evitare di venire considerata un produttore di CPU scadenti. Tale decisione scatenò dibattiti accesi su internet, nelle riviste e tra gli utenti, additando addirittura AMD come ingannatrice: quando un utente scopriva che il proprio Athlon Xp 2000+ funzionava a 1,66 GHz invece che a 2,0 GHz scattava, sui forum, l'accusa di frode. Era un'epoca in cui spesso i processori si vendevano "al kilo". Non si compravano le prestazioni, ma i MHz.

Nell'aprile del 2002 fa finalmente la sua comparsa sul mercato il core Northwood, con un processo produttivo aggiornato che lasciava i vecchi 0.18 micron del core Willamette per i nuovi 0.13 micron. Non solo: la cache di secondo livello cresce da 256kB a 512kB e il voltaggio di funzionamento scende a 1,5V. Finalmente i Pentium 4 potevano sopravanzare nelle vendite i Pentium 3, diventando anche più economici: la produzione di un Pentium 4 Willamette costava 90$, quella di un Pentium 3 circa 40$, a parità di processo produttivo.

Questi aggiornamenti permisero ad Intel di commercializzare il Northwood A alla frequenza di 2,4 GHz. Pur tuttavia, lo scettro delle prestazioni passò nuovamente nelle mani di AMD: il nuovo Athlon XP 2100+ (core Palomino), operante alla frequenza di 1733 MHz, vinceva a man bassa in quasi tutti benchmark e nel prezzo. La CPU AMD veniva venduta ad un prezzo medio di 420$, il Pentium 4 ad un prezzo medio di 550$ (prezzi comunque di molto inferiori ai circa 820$ del primo P4 core Willamette).

Entrambi questi processori avrebbero comunque avuto vita breve; sia Intel che AMD stavano preparando il lancio sul mercato dei "pezzi da 90".

Tra il maggio e il giugno del 2002 Intel commercializza la revisione B di Northwood, con il bus a 533 MHz. Il modello di punta raggiunge la frequenza di 2,53 GHz e viene venduto a 637$ per lotti di 1000 processori. Poco dopo, AMD risponde con l'Athlon XP 2200+ con core Thoroughbred A, operante alla frequenza di 1,8 GHz. Il prezzo di commercializzazione è incredibilmente basso: 241$ per lotti di 1000 processori. Il passaggio del sistema produttivo da 0.18 micron a 0.13 micron permise ad AMD di applicare una politica dei prezzi molto aggressiva.

In ambito prestazionale il Pentium 4 superava l'Athlon XP di un buon 20% in media, e lo poneva dunque ai vertici della categoria. Il prezzo, però, continuava a rimanere alto: a fronte di un vantaggio del 20% nelle performance, costava il 150% in più.

Le campagne pubblicitarie e le prestazioni assolute convinsero comunque gli utenti a parteggiare ancora per Intel: AMD non riusciva a guadagnare significative quote di mercato, nonostante possedesse una ottima CPU, venduta a prezzo stracciato.