L'ultima carta: Prescott
La casa di Santa Clara ad inizio 2004 svelò i piani della nuova architettura per Pentium 4, Prescott, la quale sarebbe diventata l'ultima disponibile su Socket 478.
Spinta da una concorrenza sempre più agguerrita, Intel non si limitò ad utilizzare il nuovo processo produttivo a 0.09 micron per realizzare un semplice die shrink del core Northwood, ma tentò un azzardo: raddoppiò la cache di secondo livello a 1MB ed aumentò gli stadi di pipeline a 31 (contro i 20 di Northwood), con la speranza di salire maggiormente di frequenza.
L'aumento di cache si rese necessario per evitare che il maggior numero di stadi di pipeline inficiasse ancora di più il già deludente IPC, ma questo comportò anche l'annullamento del vantaggio derivato dal nuovo processo produttivo. Il die del processore, invece di veder diminuita del 40% la propria superficie, diminuì di solo un 25%: queste modifiche portarono il computo totale dei transistor a 125 milioni contro i 55 milioni di Northwood, trasformando Prescott in un vero e proprio forno tanto da essere soprannominato "Pre(s)cotto".
Le preview su siti e riviste mitigarono in massima parte gli svantaggi che questa nuova revisione del Pentium 4 avrebbe portato con sé, puntando molto sugli scenari che lo avrebbero avvantaggiato, come per esempio la conversione video o l'utilizzo di software tramite le nuove istruzioni SSE3.
All'uscita delle prime recensioni accadde quanto già si vide con il Pentium 4 Willamette: il Prescott sarebbe stato un buon processore, se solo alcuni software fossero stati riscritti o aggiornati per sfruttarne le caratteristiche. Un Northwood C era generalmente superiore ad un Prescott di pari frequenza.
Intel si ritrovò nella stessa situazione di Willamette anche per quanto concerne il Socket: il 478 non riusciva più a garantire l'aumento di frequenza richiesto, soprattutto a causa delle correnti di dispersione (corrente di leakage) e molte schede madri, anche di fascia alta, fino ad allora prodotte per il core Northwood, non erano in grado di gestire i consumi del nuovo arrivato (superiori ai 100 Watt).
Per far fronte a questi problemi, almeno temporaneamente, Intel propose un nuovo standard per le schede madri e i case, denominato BTX. Questo nuovo formato avrebbe dovuto migliorare l'efficienza del sistema di dissipazione, ma avrebbe anche richiesto che gli utenti comprassero un nuovo case e un nuovo dissipatore per la CPU.
Alcuni siti appoggiarono in principio la proposta di Intel, vendendo in questa un perché di Prescott: "Intel's modifications to Prescott make lots of sense". (Esempio)
Ci fu comunque una levata di scudi per evitare che il BTX diventasse lo standard. Questa protesta si concluse positivamente anche grazie ad AMD che, non avendo processori eccessivamente esosi, supportò l'ormai conosciuto standard ATX.
Le vendite in ascesa dei processori Athlon 64 frenarono i produttori di case e schede madri nel supportare la proposta di Intel. Tutti questi problemi non permisero a Prescott di superare in frequenza il più veloce Northwood. Entrambi si fermarono a 3,4 GHz.
Nel giugno del 2004 Intel decise di pensionare definitivamente il Socket 478 in favore del concettualmente nuovo LGA775.
Tabella delle caratteristiche principali di Willamette, Northwood e Prescott:
Caratteristiche CPU Willamette, Northwood e Prescott | |||
|
Willamette |
Northwood |
Prescott |
Die Size |
217 mm2 |
131 mm2 |
115 mm2 |
Transistor |
42 Milioni |
55 Milioni |
125 Milioni |
Gate length |
90 nm |
60 nm |
50 nm |
Copper Interconnect |
Non presente |
6 |
7 |
Chemical |
Non conosciuto |
Cobalt Silicide |
Nickel Silicide |
Lithography |
248nm |
248nm |
193nm |
Silicon |
Normal Si |
Normal Si |
Strained Si |
Trace Cache |
12µ-Ops |
12µ-Ops |
12µ-Ops |
L1 cache |
8KB |
8KB |
16KB |
L2 Cache |
256KB |
512KB |
1024KB |
Pipelines |
20 stages |
20 stages |
31 stages |
Instructions |
FP, MMX, SSE, SSE2 |
FP, MMX, SSE, SSE2 |
FP, MMX, SSE, SSE2, SSE3 |